Castello di S. Gaudenzio, Cervesina (PV) - 24 Marzo 2013
Workshop di
Paola Riccardi
Dal portfolio allo sviluppo di un progetto fotografico
Sguardo, stile e linguaggio in fotografia. L'autorialità
Lettura portfolio a cura di
Paola Riccardi
Enrico Genovesi
DIECI BUONE REGOLE NEL FOTOGRAFARE
- saper cogliere l'istantaneità delle situazioni, anche in termini di relazioni interpersonali (sguardi, espressioni, gesti)
- non limitarsi a una buona inquadratura ma saper mettere nell'immagine anche una propria emozione
- avvicinarsi con discrezione ai soggetti che si fotografano per non perdere la naturalezza nelle espressioni: gli sguardi in
macchina dei soggetti sono interessanti solo se significativi e non devono esprimere piacere, stupore, disappunto o disagio nell'essere fotografati
- assumere un “profilo basso” nel fotografare ma anche nel modo di stabilire relazioni all'interno dei gruppi umani che
incontrano (il cosiddetto low profile)
- sentire il desiderio, e a volte l'urgenza, di raccontare una storia
- farsi sedurre il meno possibile dall'esoticità dei luoghi e delle genti, riprendendo anche bellezze straordinarie nella
semplicità di situazioni ordinarie e quotidiane
- in un ritratto e nella relazione con il soggetto saper trovare il giusto momento per lo “scatto decisivo” (come affermava
Cartier-Bresson)
- pensare alle immagini di ogni viaggio anche come anche a possibili frammenti di un più ampio lavoro (il cosiddetto work in
progress o long time project), e ad esso riconducibili
- nella scelta finale delle immagini (editing), da attuare con grande rigore e selettività, evitare ripetizioni e ridondanze e
preferire le immagini che illustrano e rafforzano tema e idea del lavoro (concept), sapendo rinunciare a immagini accessorie, ossia non funzionali al racconto, scelte soltanto per ragioni
estetiche o per “affezione
- sistemando il proprio lavoro ai fini di una presentazione (portfolio), organizzare le immagini in modo coerente da un punto
di vista estetico (stile) narrativo, espressivo (linguaggio), (sequenza)
Una citazione di Cartier- Bresson esprime in modo eccezionalmente lucido il senso profondo del fotografare:
“Fotografare è trattenere il respiro quando tutte le nostre facoltà di percezione convergono davanti alla realtà che fugge: in quell'istante, la cattura dell'immagine si rivela un grande
piacere fisico e intellettuale. Fotografare è mettere sulla stessa linea di mira la testa, l'occhio e il cuore. Per me fotografare è un modo di capire che non differisce dalle altre forme di
espressione visuale. E' un grido, una liberazione. Non si tratta di affermare la propria originalità, è un modo di vivere.”
da Henri CARTIER-BRESSON, L'immaginario dal vero, Ediz. Ascondita, Milano, 2005.
tratto dalla conferenza di Paola Riccardi
fotografie di Franco Castellari